Il 15 giugno del 1994, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta terminava la sua corsa terrena per entrare nella vita senza fine. Trent’anni sono molti per coloro che lo hanno conosciuto, che sono stati accanto a lui, per un tempo più o meno lungo, che hanno visto brillare i suoi occhi mentre parlava della santità come il dono più grande dell’amore di Dio Padre.
Ma diventano pochi, trent’anni, se si guarda all’attualità del suo pensiero, ai suoi sogni che ancora oggi parlano al cuore degli uomini e delle donne del terzo millennio, perché nate dal cuore di un uomo di Dio, che ha trovato nel Suo amore la ragione profonda della sua vita e del suo ministero sacerdotale.
Sarà un anno importante, non solo per ricordare la sua figura, ma anche per scoprire la ricchezza della sua spiritualità, la profondità del suo pensiero, l’ampiezza degli orizzonti che il suo sguardo contemplativo sulla realtà ha trasmesso con generosità.
Guglielmo Giaquinta è stato un sacerdote appassionato e fedele, un vescovo attento e paterno, che non ha mai distolto lo sguardo dall’essenziale; diceva infatti, “ricordatevi di me non come la persona che tanto ha parlato, scritto e predicato… ricordatemi come un uomo che ha cercato di amare il Signore“.
È quanto traspare dalle sue preghiere, come quella che qui riportiamo:
Donaci lo Spirito di amore
che ci conduca a vivere il tuo messaggio,
formi in noi il volto del Figlio tuo
e ci dia la forza
di ridire a tutti la tua proposta di santità.
Ulteriori approfondimenti su https://www.diteloatutti.net/2024/03/01/lasciare-in-tutti-una-traccia-di-dio/